Chi è un eroe?
Una definizione univoca non è possibile, essendo la figura caratterizzata da una complessità di funzioni e da una varietà di attribuzioni.
L'eroe deve affrontare conflitti ed enigmi, deve confrontarsi con eventi umani, con le divinità e, soprattutto, con quel complesso di forze imperscrutabili chiamate Destino. La figura dell'eroe è sempre legata al Destino e al cambiamento.
In lui vivono qualità opposte come il coraggio, la fermezza, la capacità di soffrire, ma anche la violenza, la follia, l'orgogliosa tracotanza. Compie imprese prodigiose, ma la sua forza non deriva direttamente da un dio e il suo coraggio è una virtù dettata da precisi ideali (non necessariamente positivi).
L'eroe affronta situazioni-limite in cui tutto viene messo in gioco, in cui l'impegno è totale, le scelte fondamentali, il sacrificio necessario, la ricerca della Verità essenziale.
Ma la Verità non è mai una, non è mai certa, data una volta per tutte, la Verità è molteplice e mutevole.
Eroi possono essere i capostipiti dei popoli a cui insegnano le arti della coltivazione, della metallurgia, della scrittura e della guerra, fondano le città e stabiliscono le prime leggi.
Ma l'eroe è libero di determinare autonomamente il corso degli eventi? Oppure diventa "strumento" di una volontà superiore che non può controllare?
L'eroe deve districarsi nel conflitto tra individuo e destino, libertà e necessità, innocenza e colpa.
Attraverso la sofferenza l'eroe raggiunge onore, gloria, ricchezza, potere, conoscenza. Fino a raggiungere il rango di semidio, a metà tra la condizione umana e quella divina.
Gli eroi possono essere dei predestinati, la loro nascita annunciata da un evento soprannaturale. Ma non necessariamente è così per tutti.
E questo è il luogo dove vengono descritti i nostri eroi, destinati a piccole o grandi imprese!
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