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Presentazione

Una delle liste di gioco più giovani di tutta DragonLands, è nata alla fine Settembre 2004 per volere di uno dei membri della comunità che una mattina, si è svegliato convinto che potessi gestire una lista tutta mia; convinzione nata forse a causa di una cena pesante maldigerita o evento traumatico simile, anche se credo che la verità non la sapremo mai.

Intendiamoci, non sono una alle prime armi: ho giocato a DnD base fin da quando la scatola rossa ha fatto la sua prima comparsa sugli scafali dei negozi di giocattoli e ho presieduto ad alcune sessioni di gioco come DM, ma si parla di preistoria e di gioco da tavolo. L'esperienza del pbem, è iniziata alla fine del 2002 e sinceramente due anni di gioco non mi parevano sufficienti per intraprendere quest'avventura, ma io sono una che ha sempre adorato le sfide ed è bastato uno sguardo ai dadi impolverati, racchiusi in una scatoletta come se fossero una reliquia, per farmi accettare.

Quella che troverete di seguito è la cronaca del gruppo a cui ho l'onore di fare da DM, (la parte blu in corsivo è direttamente tratta da mail di gioco, con relativo nome del giocatore / PG); ed è dedicata ai miei primi 3 giocatori, a quelli che si sono aggiunti poco dopo, a colui che mi ha messo in questo < guaio > e a tutti coloro che avranno la pazienza di leggerla.
Luisa

Estratto del Diario Clinico - Il Tempio Maledetto (prima seduta)

  • Psichiatra di DragonLands, specializzato in recupero < PNG sull'orlo di una crisi di nervi > << Benvenuto guerriero! Lei è nuovo vero? Sono sicura che qui troverà il conforto di cui ha bisogno... molti dei suoi colleghi hanno avuto esperienze traumatizzanti quanto la sua, anche se per il momento può far fatica a crederlo... vuole sdraiarsi sul lettino e raccontarmi la sua storia? >>
  • · PNG: << Si... ecco... io... io mi chiamo Sabrae, Sabrae J. Hammer... sono un mercenario e... beh! La mia storia ha inizio parecchio tempo fa... e per quanto le sembrerà inverosimile è accaduta davvero... ed è una cosa che non auguro accada mai a nessuno... >>

La mattina del 18° giorno del mese di Vatermont, me ne stavo pacificamente a far colazione in una taverna, quando entrò un gruppo di monaci vestiti di grigio, tutti incappucciati e armati come se dovessero partire per una guerra; nulla di strano, di avventurieri bizzarri si incontrano in ogni angolo, ma questi... beh... di preciso non so cosa fecero, ma sta di fatto che al mio risveglio mi ritrovai chiuso in una stanza assieme ad altri tre avventurieri: due elfi e un nano [ la stanza era fredda e umida e c'era odore di muffa e di sangue nell'aria; di fronte a loro videro una porta chiusa, mentre sulle pareti laterali due torce illuminavano fiocamente l'ambiente, rendendolo ancora più tetro di quanto già non fosse. A terra, in un angolo alla destra della porta c'erano i corpi di due uomini (Luisa / DM )... ]

L'approccio con i tre non fu molto consueto; ognuno di loro si presentò in una maniera che mi fece capire fin dal principio l'originalità del gruppo stesso [uno degli elfi un certo Araknos mirò verso l'uomo e disse << FERMO! CHI SEI? NON MUOVERTI O TI INFILZO COME UNO SPIEDINO! >> (Gionny / Araknos), Aradhel invece, l'altro elfo tese la mano verso l'uomo dicendo << Piacere, il mio nome è Aradhel, è lei che mi ha portato in questo luogo? E se si, perché? >> (Leo / Aradhel), mentre il nano di nome Dorak si girò verso quell'agglomerato di armi che non doveva esserci << Un altro nuovo? Senti... vattene. Siamo già in troppi... >> (Stefo / Dorak) ]

Dopo esserci presentati e aver capito che tutti eravamo stati trascinati in quel luogo contro la nostra volontà, decidemmo di esplorare quel posto alla ricerca di una via d'uscita, non prima di aver frugato nelle tasche dei due cadaveri presenti e aver recuperato un po' di monete; la comunione e la sintonia d'intenti del gruppo fu subito palese [ << Beh... meglio che niente... >> disse Araknos che aggiunse le monete nel suo bel sacchettino, poi rivolgendosi al nano aggiunse << Sgutalax se vuoi qui c'è un'ascia che magari ti può far comodo... >> quindi si avvicinò al guerriero e lo scrutò per bene << Beh... tanto vale andare no? >> si avvicinò alla porta e vi poggiò sopra l'orecchio << Ssssh... fatemi controllare... >> (Gionny / Araknos) - Dorak vide l'elfo mettere nel sacchetto delle monete << Eh no! Hai capito male tu! Molla qua la metà! E subito... >> poi si avvicinò alla porta e sferrò un forte calcio alla sua base. (Stefo / Dorak)]

L'esplorazione si rivelò fin da subito non priva di rischi, non tanto per le trappole che incontrammo nel corso del nostro cammino [ la trappola scattò senza preavviso, prima che Araknos avesse il tempo di fare un solo movimento dentro la stanza; il piastrellone di granito su cui aveva poggiato il piede fece un brusco scatto in avanti, facendo fare al malcapitato elfo un volo carpiato all'indietro. Araknos cadde sul didietro e finì contro la porta procurandosi solo una lieve contusione ad un ginocchio. (Luisa / DM) ] quelle con un po' di attenzione si sarebbero perfino potute evitare, anche se tutto sommato, la cosa venne presa con molta filosofia e ne traemmo tutti quanti importanti insegnamenti di vita, imparando a nostre spese che certe convinzioni è meglio tenerle per se [ << Eeeeeh il ginocchio è pericoloso!!! Mio cugino Ronnie mentre stava giocando con una palla se l'è fracassato... era cosi bello con la sua maglia nerazzurra... però ora sta meglio... anche se è diventato un mercenario senza scrupoli... Comunque... continuiamo! Ormai le trappole saranno finite >> (Gionny / Araknos) ] e che le mani a volte e meglio tenerle in tasca; infatti ho sempre creduto che se gli dei mettono certe cose in certi posti, un motivo di fondo ci deve pur essere e in quell'occasione ne ebbi la conferma [ Dorak seguì Araknos sbuffando e si trovò in una stanza che avrebbe definito semplicemente pallosa; tutte robe per gente di chiesa "Che schifo" pensò, ma poi un bagliore di una torcia riflesse su un oggetto posto sull'altare e colse la sua attenzione... era un guanto! E sopratutto... ERA D'ORO! Lo prese e se lo mise addosso, per provare l'ebbrezza di portare oggetti così di valore, poi lo mise con cura nello zaino, tra le razioni e la carne secca datagli dal boscaiolo "Mi daranno un sacco di monete per questo coso" (Stefo / Dorak) - Nel preciso istante in cui il nano si infilò il guanto nella saccoccia, un cancello di ferro molto spesso, comparve magicamente sia a bloccare la porta da cui erano entrati gli avventurieri, sia l'altra che dava su un ennesimo corridoio che portava a ovest; ora erano chiusi nella stanza e pareva non esserci via d'uscita... (Luisa / DM) ]

Dopo quest'ultimo episodio decidemmo che forse era il caso di riposare e riprendere le forze; un'idea saggia, considerando il fatto, a tutt'oggi non so chi si sia rivelato più pericoloso, se i miei compagni di viaggio o gli accoliti che incontrammo in seguito.

Il 19° giorno del mese di Vatermont infatti, il nostro girovagare ci portò a scontrarci con coloro i quali avevano preso possesso di quell'insediamento; nel frattempo l'intesa tra Dorak e Araknos aveva raggiunto vette d'eccellenza, che credo non vedrò mai più nemmeno se campassi cent'anni e la coerenza della loro perfetta armonia portò ad inevitabili conseguenze [ Araknos arrivato al bivio percorse il nuovo corridoio cautamente e attento al minimo particolare... tastando qua e la, le pareti alla ricerca di un segno tangibile di salvezza... (Gionny / Araknos) - Dorak, dopo aver rimesso il pugnale nello zaino, vide Araknos tastare le pareti; senza indugiare, invece, il nano si avvicinò alla porta e prima che l'elfo finisse di perlustrare il muro, ci tirò un violento calcione alla base. (Stefo / Dorak) - Non appena il nano spalancò la porta con un calcio si ritrovò di fronte tre uomini; erano vestiti con lunghe tuniche grigie, finemente ricamate, che spuntavano da sotto delle armature di piastre, altrettanto pregiate. Uno di loro scoccò una freccia che andò a piantarsi nello stipite della porta a pochi centimetri dalla faccia di Dorak. Gli altri due armati con spade e scudi attraversarono la stanza con passo rapido. (Luisa / DM) ]

Quello però non fu l'unico avvenimento rilevante di quella giornata; prima apparvero per magia due avventurieri un uomo di nome MC Evans e una donna di nome Bianca che, come noi ebbero la sfortuna di venir trascinati in quel posto infame; fortunatamente l'approccio che i miei compagni ebbero con loro, fu decisamente migliore, sia da parte dell'elfo che da parte del nano [ Quando la luce scomparve Araknos vide quei due nuovi avventurieri… ma stavolta c'era qualcosa che attirò ancora di più la sua attenzione… una donna! Senza pensarci due volte, l'elfo sguainò la spada e si avvicinò ai malcapitati. Araknos puntò la lama dello spadone sulla giugulare della donna… poi con una calma cinica disse semplicemente << Non ti muovere… o sei morta >> (Gionny / Araknos) - Dorak ancora pompato dallo scontro precedente alzò l'ascia in mano, erano in due... si, una era un'inutile donna... ma non era così sicuro di potercela fare, era stanco e ferito e anche se ci fosse riuscito, forse non conveniva. Strinse le sue fidate bolas e con l'ascia alta si avvicinò agli stranieri << Chi siete? Come siete arrivati? E se mi dite che siete maghi e siete arrivati con la magia... farete una brutta fine… >> si calmò un po' solo quando notò che non avevano orecchie a punta; un elfo era già troppo, benché dovesse ammettere che gli si era abbastanza affezionato… coi nervi tesi, se ne stava lì, pronto a fare a fettine i tre. (Stefo / Dorak ) ] e tutto sommato devo dire che anche i nuovi arrivati reagirono decisamente bene, considerando lo strano modo con cui erano arrivati e il posto in cui erano finiti; sia il guerriero che la piccola maga dimostrarono di possedere nervi piuttosto saldi [ Mc Evans notò che uno dei tre avvicinandosi puntò la gola di Bianca, così frammise la spada a quella dello sconosciuto e disse << Cerchi ROGNE < amico > >> già gli occhi gli lampeggiavano e l'stinto del guerriero stava per prendere il sopravvento ma Mc Evans cercò di mantenere ancora un attimo di calma. (MC / Mc Evans) - Bianca fu svegliata da voci secche e ruggenti che rimbombavano confuse nella sua mente. Socchiuse gli occhi togliendosi con una mano la polvere dalle palpebre e vide, man mano che li apriva sempre più una spada puntata verso di lei; era retta da un elfo, con una spada puntata al petto, tenuta da Mc Evans, a sua volta minacciato da un nano con l'ascia alzata e tenuto sotto tiro da qualcosa di grosso e nero nella penombra della stanza << Buon giorno a voi >> disse squadrando l'elfo e parlandogli nella sua lingua con fare serio << Potrei sapere che intenzioni avete prima di sprecare un mio incantesimo? >> (Elena / Bianca) ] sinceramente credevo che da quel momento in poi le cose potessero andare diversamente; vi è mai capitato di pensare "Abbiamo toccato il fondo ora possiamo solo risalire?" Beh mai affermazione fu più falsa: mentre stavamo a discutere su come venirne fuori illesi, comparvero altri accoliti che tentarono di farci uscire da quell'impiccio alla loro maniera, anche se alla fine uno di loro, preso con le buone maniere, rivelò alcune informazioni decisamente inquietanti [ << Non uscirete mai da qui... in nessun modo... ne vivi, ne morti... non c'è ingresso... non c'è uscita... solo l'Eletta conosce la via... e non credo lo dirà a voi altri... >> disse ridendo l'accolito, un sorriso maligno gli si dipinse sul volto tumefatto << L'Eletta è colei che governa questo luogo... la prediletta della Dea... non potrete trovarla... forse sarà lei a trovare voi... se lo vorrà... >> disse l'Accolito con una risata sarcastica, lo sguardo delirante che frugava i dintorni come alla ricerca di qualcosa << Io non ho bisogno di mappe per girare tra queste mura benedette... ma forse... se avrete fortuna la troverete addosso ai cadaveri di uno di quegli insulsi pretonzoli che il Guaritore ha inviato qui... >> si zittì per frenare un colpo di tosse e sputò ancora del sangue sul pavimento. (Luisa / DM) ] quello che mi convinse che non avevamo altre alternative che metterci a scavare, furono una serie di scoperte che gettarono una luce allarmante su quello che si rivelò essere un tempio dedicato a Chardastes: la scoperta di un'angosciante altare, con un'incisione che pareva fluttuare al centro di esso e che diceva in lingua comune: < La Morte arriverà... quando allo zenit la Luna sarà... > e che ad osservarla meglio si rivelò essere un insieme di parole che galleggiavano dentro a una pozza di sangue, il ritrovamento di una pergamena in draconico che la giovane maga riuscì a decifrare, scoprendo che in quel luogo si sarebbe celebrato un rito per risvegliare un potente demone, distruttore di popoli ed infine il rinvenimento del corpo morente di un vecchio, che ci raccontò gli artefatti di quel posto, il motivo per cui alcuni di noi eravamo stati involontariamente portati li e qual'era l'unica cosa da fare se volevamo uscire da quella situazione.

[ << Mi chiamo Marcus... Marcus Aiwalar... sono un amico del priore di una chiesa devota a Chardastes, che si trova a Rifllian >> cominciò a raccontare l'uomo dopo che il dolore fu passato << Circa due mesi fa uno dei suoi chierici è giunto al villaggio di Verge, dicendo che il tempio del dio, che sorge a poca distanza da li, proprio dove le Cime Nere si incontrano con il Bosco di Radlebb, era stato attaccato da un gruppo di uomini che dicevano di agire in nome di Nyx... >> l'uomo fece una smorfia di disgusto a pronunciare quel nome << Era ferito molto gravemente ed era febbricitante... per cui i locali non diedero molto peso alle sue parole, finché tre settimane più tardi, non è arrivato un cacciatore che ha raccontato di aver visto l'esterno del tempio in rovina e i cadaveri di alcuni confratelli brutalmente seviziati riversi lungo le scale d'accesso. Alcuni uomini sono andati a vedere cosa fosse accaduto ma non hanno mai fatto ritorno... >> chiuse gli occhi un attimo a reprimere un'altra ondata di dolore << Preoccupato il capo villaggio, ha mandato un messaggero a Rifllian per chiedere aiuto e così sono arrivato qui, assieme ad altri otto uomini d'armi e un chierico... il cui corpo giace in quell'angolo... >> disse indicando il cadavere nella parte opposta della stanza << Ha sacrificato la sua vita per permettermi di compiere gli ultimi tre incantesimi che, secondo lui avrebbero potuto darci ancora una speranza... >> sorrise lievemente accorgendosi che si stava attardando a divagare << Scusate... ma gli ultimi avvenimenti di questi giorni hanno portato la mia mente sull'orlo del baratro... c'è un gruppo di doratori di Nyx in questo luogo... credo vogliano risvegliare una qualche entità maligna, non siamo riusciti a capirlo con chiarezza... abbiamo cercato di fermarli, ma non ne siamo stati capaci... gli uomini che erano con noi sono morti combattendo valorosamente fino alla fine >> si fermò un attimo a riprendere fiato, la voce si stava spezzando e le forze lo stavano abbandonando << Quando non c'è stato più nulla da fare, noi due, ci siamo ritirati qui e io ho lanciato gli ultimi incantesimi che avevo a disposizione... il primo due giorni fa... nella speranza di portare qui qualcuno che potesse soccorrerci, poi visto che non arrivava nessuno ho riprovato a richiamare qualcuno qui... purtroppo per lui il suo tempo era giunto al termine... e per me lo sarà tra breve... >> poi rimase a lungo in silenzio, cercando di riprendere le forze che gli venivano a mancare di minuto in minuto. (...) << C'è una sola via d'uscita da questo luogo… >> disse volgendo lo sguardo verso Araknos e rispondendo alle sue domande << Al terzo piano di questo tempio c'è un portale che si può attivare leggendo una particolare formula magica… >> dalle pieghe del suo logoro abito tirò fuori una pergamena arrotolata, sigillata con ceralacca e la passò a Mc Evans << Apritela e leggetela ad alta voce davanti al portale poi attraversatelo… ma solo davanti al portale e non apritela prima, lo scritto scompare in pochi attimi se non è illuminato dalla luce che il portale emana… >> diede un altro colpo di tosse << Vi porterà all'esterno del tempio… per arrivarci però temo dovrete fermare questa gente… >> ora la voce era quasi un sussurro appena percettibile; li guardò uno ad uno << Promettetemi che li fermerete… promettetemelo! >> gli occhi brillarono di determinazione nonostante la vita gli stesse scivolando dalle dita << Promettetemelo! >> ripete ancora. (Luisa / DM) ]

Credevo di averle viste tutte per quella giornata, ma come ho già detto al peggio non c'è mai fine, prima incontrammo un millepiedi affamato, che per fortuna si accontentò di pasteggiare con qualcosa di diverso da noi e ci permise di proseguire incolumi, oltre che di impossessarci di una chiave di bronzo e nell'ultima stanza del primo piano di quel tempio, incontrammo pure la padrona di casa: tale Sundanar Cyrid, alta sacerdotessa e baldr... ehm... donna discinta per uomini d'alto rango di prima categoria, che tentò di irretirci con un approccio a dir poco ambiguo, a cui ognuno dei miei compagni reagì secondo il proprio istinto, associato al meraviglioso l'affiatamento a due di Dorak e Araknos che aveva contagiato pure gli altri.

[ Appena l'elfo vide la donna si ricompose e prese un atteggiamento regale; la osservò meglio in tutta la sua bellezza... la mandibola cadde in basso e dalla bocca un po' di bava lussuriosa espresse i romantici pensieri che passarono per la testa di Araknos. Dopo aver cercato inutilmente di spegnere i bollenti spiriti l'elfo iniziò la sua temibile danza dell'amore e iniziò a parlare << Mia signora... scusate i miei rozzi comportamenti che certo non le si addicono... ma eravamo alla ricerca di un indizio per sapere se in queste tetre stanze fossero passati degli uomini... ma ora che la vedo capisco che è impossibile... qui vedo solo un angelo! >> si avvicinò alla donna e con un tono mieloso da far venire la carie continuò << Sono sicuro che i miei occhi hanno già incontrato il vostro splendido viso.... nei miei sogni... quando con la fantasia cercavo di immaginare la donna più bella di Mystara... ma voi superate ben oltre la mia fantasia >> prese dolcemente la mano della donna e concluse sfiorandola con le labbra << Esiste un nome talmente bello da poter essere associato a cotanta bellezza? >> (Gionny / Araknos) - Dorak si spaventò alla vista della donna, l'istinto gli diceva che era lei il nemico che avrebbero dovuto uccidere per concludere la missione, e uscire da quel cesso, ma non potevano ucciderla ora, non ne avevano la forza, o meglio: lui non ne aveva la forza, era troppo ferito. L'elfo, era inutile, pensava Dorak, e Araknos lo confermò col suo comportamento... la maga? Da quando Dorak riponeva qualcosa nelle mani di un mago? Era tutto nelle sue mani, ma adesso non poteva farcela, l'unica speranza era che Araknos la tenesse occupata per un po', doveva recuperare le forze. (Stefo / Dorak) - Mentre Araknos parlava alla donna, Mc Evans si portò silenziosamente dietro al trono in una posizione un po' protetta e con la spada pronta a trafiggerla e attese "Se Araknos ce la fa bene allora se la farà, ma... se solo fa una mossa falsa è morta" (Mc / Mc Evans) - Mille pensieri passarono per la mente di Bianca: per primo vide nei poteri della donna una possibile via d'uscita. Forse aveva poteri tali da creare portali... ma nella testa, le risuonarono anche le parole del vecchio e le minacce lette sulla pergamena: rimandarli da dove erano venuti, per quanto fossero un gruppetto sparuto e disorganizzato, sarebbe stata una rapida soluzione per togliere gli scocciatori e forse agli altri sarebbe comunque andato bene... forse erano capitati lì per errore, magari il caso li aveva messi nella ragnatela magica del vecchio al momento sbagliato. E se invece erano stati scelti, per qualche stranissima ragione? L'unica cosa certa era che, per quanto avvenente e apparentemente disponibile fosse la sacerdotessa, difficilmente avrebbe aiutato nella distruzione del suo ordine. Non poteva decidere anche per le sorti degli altri... ma era anche vero che il blaterare dell'elfo e del nano le stavano concedendo un'ottima occasione, tracciò con gesto deciso la runa Gebo nell'aria << Atrax nox! >> dichiarò. (NdA: Casta "Sonno") (Elena / Bianca) ] e siccome da che mondo è mondo, uno più uno uguale a due, la conclusione di tutto non poté che essere una: porte chiuse, gas che fuoriuscì da fessure abilmente celate nei muri e tutti a dormire, per svegliarsi al 20 del mese di Vatermont, stanchi come dopo diciotto ore di miniera, senza armi, senza armature e senza libri di magia... praticamente in mutande.
  • Psichiatra di DragonLands, specializzato in recupero < PNG sull'orlo di una crisi di nervi > << Credo che avremo parecchio su cui lavorare, ma sono sicuro che riusciremo a rimetterla a nuovo... purtroppo il tempo a nostra disposizione per oggi è scaduto... le fisserò un altro appuntamento quanto prima... >>
  • PNG << Grazie dottore... ma temo che quando avrà sentito il resto della storia non sarà più così sicuro che per me le cose tornino alla normalità... >>

Continua...