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La Chiesa di Halav

Sede: quartiere dei Giostrai

Aspetto: Imponente edificio in pietra. Dall'aspetto di una casa fortificata. Con una torre con merli al posto del campanile e all'ingresso un pesante portone rinforzato. All'interno si alternano ritratti di Granduca Karameikos e quelli delle gesta di Halav contro troll e orchetti. A fianco dell'altare colpisce la presenza della statua marmorea che raffigura l'immortale, alta circa 3 metri, si narra dono del popolo dei nani...
Ambiente austero ma non freddo. Numerose torce lo illuminano vista la mancanza di grandi finestre. Le spesse mura in pietra sono adornate da drappi rossi e da dipinti che mostrano epiche battaglie o Re Halav sul trono di Traldara, oppure Halav stesso mentre forgia armi da destinare al suo popolo. In un grosso dipinto sopra l'ingresso è visibile Halav fiancheggiato da Zirchev e Petra. E' dato onore anche a Stefano Karamikos, attuale regnante, con una statua a lui dedicata su un lato della chiesa in una piccola abside.
L'altare è in marmo bianco, con preziosi candelieri a più braccia. Sotto l'altare è posta un incudine alta quasi un metro a cui è appoggiato uno spadone di bronzo.

La canzone di Halav: Fondamento del culto di Halav, tale canzone racconta le gesta compiute dall'immortale nella notte dei tempi, quando insegnò al popolo di contadini e boscaioli come forgiare le armi e le armature in bronzo e come difendersi con esse, e infine come guidò il suo popolo a difesa di quelle terre dagli uomini bestia. E come dopo essere perito uccidendo a sua volta il re degli uomini bestia ascese tra gli immortali, ove veglia ancora il suo popolo.

I chierici sono fautori del culto della difesa del popolo, della capacità di combattere e forgiare armi per saper affrontare da guerrieri le minacce, in particolar modo quelle portate dagli umanoidi.
Il culto è strettamente legato a quello degli Immortali Petra e Zirchev, e rientra nella famiglia della Chiesa di Karameikos.
I suoi adepti gioiscono per l'attuale reggenza su quelle terre, trovando nel granduca Stefano Karameikos l'impersonificazione dello spirito di Halav.

I dettami morali sono di chiara ispirazione 'legale' e vengono ricondotti direttamente ad Halav: sacralità della terra e del popolo di Karameikos, umiltà e onore, coraggio e saggezza in guerra ed in pace. I demoni da sconfiggere sono incanrnati in questa terra dagli umanoidi, gli uomini-bestia dell'antichità.
L'aiuto del singolo in difficoltà è ben accetto ed incoraggiato, a patto che non contrasti con il bene comune del popolo e della chiesa.
Si narra che i chierici combattenti di Halav siano stati tra i principali condottieri e consiglieri dei regnanti su quelle terre, e che siano dotati di poteri speciali, miracolosamente assegnati a loro dall'Immortale, nel combattere i mostri umanoidi.

Festività: 1 Felmont (marzo), Il giorno della Bestia. Data tradizionale dell'ultimo scontro tra Re Halav e gli uomini-bestia. È una grande e sontuosa festa popolare. I partecipanti si mascherano come uomini-bestia e vagano per le vie nelle parate; ci sono finte battaglie e balli e spettacoli che commemorano la battaglia tra gli uomini e gli uomini-bestia. Manifestazioni religiose e inni sacri, oltre a banchetti e spettacoli, vengono offerti dai chierici di Halav.

Monaco Superiore: È il monaco Nikola. Ha un aspetto trasandato e mani callose da guerriero e fabbro. E' spesso attorniato dai suoi (pochi) iniziati e (numerosi) giovani adepti, che provengono soprattutto delle famiglie più povere.
È in buoni rapporti con il patriarca del culto a Specularum, Sergyev, dal quale spesso riceve visite, doni ed incarichi per le più disparate avventure.

Yuri accoglie generalmente i visitatori. E' uno degli iniziati più anziani sebbene la sua corta barba incolta sveli la sua ancor giovane età. Alto circa 1.80, muscoloso, occhi e barba nera, folte sopracciglia, ha uno sguardo torvo e apparentemente distratto da mille pensieri, ma sa accalorarsi immediatamente al parlar del suo culto. Veste un povero saio scuro con capuccio cinto in vita da una corda; sotto al veste nasconde però l'armatura a maglie sempre indossata. Al collo una catena di ferro con un pendaglio che raffigura il simbolo sacro di Halav, ed al fianco appesa a tracolla una grande borsa, contenente alcuni libri e una corta mazza ferrata.